Laura Stefani in mostra a Tel Aviv

Laura Stefani in mostra a Tel Aviv

LAURA STEFANI – LA CREATIVA PADOVANA ESPONE IN QUESTI GIORNI I SUOI GIOIELLI DI DESIGN IN MOSTRA A TEL AVIV.

L’ARTISTA CHE FA “PARLARE” LA PLASTICA

“La mia missione? Fare parlare la plastica. E’un materiale antipatico a tutti, difficile da smaltire . Eppure ha dentro di sè sfumature che non immaginiamo”. Laura Stefani, padovana, artista che riesce a cogliere la magia dei materiali “poveri”, racconta così l’infatuazione che l’ha portata a sperimentare un nuovo modo di creare arte, partendo dalle bottiglie di plastica. “Mi aggiro tra i supermercati affascinata dalle mille tonalità che so di poter far emergere dalle bottiglie – rivela l’artista -, guardo i colori in trasparenza, so che da una bottiglia ad esempio tutta blu riuscirò a ricavare sfumature di ogni tipo”. Quadri, sculture, gioielli di design, installazioni tra le strade della città, o in mostre e giardini. Le opere di Laura Stefani (filobimbe@gmail.com) sono esposte in questi giorni (fino al 6 maggio) a Tel Aviv, in una galleria di arte contemporanea che ha voluto a tutti i costi i suoi lavori. Il suo modo di creare porta con sè un certosino lavoro di preparazione del materiale. Laura trasforma le bottiglie di plastica in un tessuto sottilissimo che ricama e declina in oggetti pieni di poesia, siano raffinati collier, colorati orecchini o quadri pop. Ogni bottiglia viene sfilacciata a mano, fino a formare un gomitolo colorato. “ Per ricavare un gomitolo mi ci vuole un pomeriggio intero. Un paio di orecchini riesco a realizzarli in quattro giorni di lavoro continuato”. Pazienza, precisione, estro. E passione. Perchè Laura Stefani tratta la plastica con sentimento. Vede una bottiglia e già intuisce cosa cela , quale sarà l’oggetto a cui le sue mani instancabili riusciranno a dare forma. Un feeling tra l’artista e la materia, che trasferisce anche su abiti e tessuti. “Ritraggo le persone utilizzando abiti vecchi appartenuti loro – spiega – una sorta di plastico-tessile, che prende vita da stoffe appartenute a chi viene ritratto”. Un ‘arte che ha il sapore dei lavori artigiani delle donne di una volta. Così Laura Stefani riesce attraverso la ricerca e la sperimentazione e con una minuziosa elaborazione a modificare l’essenza fredda della plastica, trovando la strada per nobilitare un materiale poco considerato. La spazzatura diventa arte. Una bottiglia gettata si trasforma in un prezioso gioiello di design.

E dietro la forma artistica di un grande murales a cuore, o di una ballerina che danza sul filo tra i portici della città, c’è anche la semplicità con cui l’artista riesce a illustrare le sue opere. “Ecco queste erano bottiglie di chinotto, quello tè verde…”.

La materia diventa ciò che la sua fantasia intravede oltre la forma. E ore di paziente sfilettatura creano fili colorati e preziosi da ricamare o plasmare seguendo l’estro del momento.

Francesca Visentin

CORRIERE DELLA SERA, Corriere Veneto, Venerdì 3 Maggio 2013